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MIRAD'OR BELVEDERE E GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA. Pisogne BS ITALIA

Spielraum

L’arte contemporanea può fuori-uscire dai musei?

Lo spazio pubblico, dei piccoli centri urbani, può supportare installazioni di arte contemporanea?

 

A Pisogne, borgo che s’affaccia sul lato bresciano del lago d’Iseo, l’Amministrazione comunale ci ha chiamati a riflettere sulla possibilità di realizzare un piccolo Belvedere, palafittato sul lago; questo scenario ci dà la possibilità di ampliare la riflessione sul rapporto tra landscape ed arte urbana. Il piccolo belvedere, Mirad’Or, diviene anche luogo d’installazioni d’arte.

Nello scritto “sur quelques thèmes baudelaireiens” Walter Benjamin definisce il concetto di choc che l’uomo riceve dall’uso delle tecnologie nell’ambiente urbano. Riprendendo Freud, il filosofo tedesco sottolinea come l’uomo sia dotato di barriere per proteggersi dalle sovraeccitazioni esterne, dalle energie troppo intense. E’ compito della coscienza il proteggersi dell’uomo contro l’effetto traumatizzante dello choc, che rende rara la creazione e inabituale l’innovazione.

L’arte è prima di tutto un modo di vedere, di ri-mirare, le cose del mondo. Prima dell’opera materiale abbiamo bisogno di ri-scoprire l’immateriale, di utilizzare appieno anche gli altri sensi. Il Mirad’Or non è una correzione artificiale dello choc, ma piuttosto la reale possibilità di una percezione, del mondo, protetta e intima.

E’ un belvedere pubblico, una sorta di camera oscura e spazio rassicurante da cui scrutare le onde del lago che s’increspano ed il paesaggio che si ibrida nell’acqua, in quell’istante indefinito in cui la terra e il cielo s’incontrano. E’ una questione di luce, di riverberi e di visuali.

Dal Mirad’Or saranno privilegiate le 2 visuali più significative di questo luogo: l’Accademia Tadini sul fronte contrapposto, per creare un legame “fisico” tra la pinacoteca ottocentesca ed il nuovo spazio per l’arte contemporanea, oltre alla vista verso sud-ovest, verso Toline, dove il lago viene perfettamente inquadrato dai due promontori sui lati opposti in un’immagine di perfetta transizione tra acqua –terra-cielo.